La mia ragazza e mia sorella (parte 1)

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ilbloggerfetish
view post Posted on 30/1/2012, 14:16




La mia ragazza era stesa sul letto mentre entravo in stanza con solo l'accappatoio. Il suo sguardo mi squadrava perfido e sadico, con un sorriso ironico sulle labbra.
Finalmente Monica aveva deciso di assecondare il mio desiderio di poter essere il suo schiavo per una sera. Le mie fantasie stavano per realizzarsi, la mia ragazza con indosso un vestitino molto corto e scollato e a piedi scalzi stava per rendermi l'uomo più felice della terra.

Monica: "bene, ora togliti l'accappatoio e avvicinati a me"

Mi tolsi velocemente l'accappatoio lasciandolo cadere in terra e mi diressi di fronte alla mia amata.
Monica mi prese le palle in una mano e iniziò a stringerle forte. Sentivo un dolore atroce.

Monica: "hai deciso di essere il mio schiavo stasera e giuro che te ne pentirai. Ti piace che ti stringo le palle finocchio che non sei altro? Sono felice che senti dolore, è quello che meriti per il pisello minuscolo che ti ritrovi.
Sono sempre costretta a prendere quel tuo cosetto tra le gambe, ma non lo sento neanche, mi fa il solletico"

Io: "Scusa Monica, scusami, ti prometto che non faremo più l'amore insieme"

Monica: " ma io ho bisogno di fare sesso, solo non con te, saresti disposto a farmi fare sesso con altri mentre tu mi resti fedele senza farlo se non quando per compassione mi viene voglia di farti godere?"

Io: "certo Monica, ma ti prego allenta la presa, ti giuro che non dirò nulla se non vorrai più farlo con me ma solo con altri ragazzi"

Monica: "Bene, grazie. Ora per premi ti concedo di leccarmi un po' i piedi. Cerca di fare un massaggio con la lingua, sono stanca, è da stamattina che sto in giro per la città".

Mi misi in fondo al letto e iniziai a leccare i piedi premendo forte la lingua. Monica sembrava gradire e aveva un sorriso soddisfatto sul viso.

Monica: "Ora mettiti a novanta gradi poggiato sul tavolino, fai presto e stai zitto qualsiasi cosa accadrà".

Appena mi ero messo nella posizione indicatami si avvicinò Monica e sentii qualcosa entrare nel mio di dietro. Scoprii dopo che era un pennarello, di quelli doppi. Mi sentivo completamente impotente di fronte a quella ragazza che amavo ma che ora era la mia aguzzina.

Monica: "Ti piace sentire qualcosa dentro di te? spero per te di sì, perchè da oggi dovrai iniziare a farci l'abitudine. Mi piace vederti tanto sottomesso da farti umiliare in questo modo".

Ancora non ero abituato ad avere quel pennarello dentro di me quando Monica iniziò a colpirmi forte i testicoli con una sua pantofola. L'altra pantofola fu messa sotto il mio viso con l'ordine di leccarla.
Non era facile eseguire l'ordine, i colpi sui testicoli erano forti e sentivo un dolore pazzasco ad ogni colpo.
Dopo pochi colpi finì l'agonia e l'ultimo ordine di Monica mi fece trasalire.

Monica: "Ora togliti il pennarello e masturbati mentre io da dietro ti stringo le palle. Arriva sulle scarpe di tua sorella e poi ci penso io".

Andai a prendere dalla scarpiera le scarpe di mia sorella e iniziai a masturbarmi con Monica che mi stritolava gli scroti. Non ci misi molto a eiaculare nella scarpe preferite di mia sorella.

Monica: "Ora lasciale in bella mostra nell'ingresso, tanto tra dieci minuti dovrebbe tornare".

Lasciai le scarpe nell'ingresso e Monica lasciò vicino un bigliettino:

"Quel pisellino di tuo fratello le ha sporcate tutte col suo seme perchè gliel'ho ordinato io (Monica). Quando leggerai questo biglietto io non starò più quì, ma troverai quella checca di tuo fratello. Fossi in te gliele farei pulire a lui con la lingua. Ciao Patrizia, a presto"
 
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