La scoperta delle Corna (Parte VI), Dono di Corna

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ilbloggerfetish
view post Posted on 27/1/2012, 17:00




Al successivo incontro di mia moglie con l'amante, lei mi aveva lasciato dicendomi che avrebbe tentato di sorprendermi, portandomi un "regalino". Ovviamente, come detto, avevo sia letto che scritto di "prove" portate dalle mogli ai mariti cornuti. Ne aveva letto anche lei, probabilmente dal mio stesso pc, dai miei stessi file word creati al riguardo. Non le avevo chiesto conferma... ma lo sapevo.
C'erano i nostri figli a casa, quel giorno, e stando con loro riuscii a non pensare più di tanto ad Ange e Claudio. La cosa più importante, comunque, era che non mi stavo segando.
Angelica tornò per l'ora di cena. Baciò i piccoli, poi me.
«Tutto bene?», chiesi.
Lei sorrise. Adoro quando Ange sorride... è bellissima. Poi mi disse di avere un regalo per me. Prese la borsetta, ne tirò fuori delle mutandine - le sue mutandine - e me le porse.
«Questo è il mio DONO DI CORNA...», mi sussurrò baciandomi.
Dove cazzo aveva preso quell'espressione? "Dono di Corna"?!
Presi le sue mutandine in mano... e sentendole bagnate capii subito.
Mi diressi di corsa in bagno... le osservai meglio tra le mie mani...
Le mutandine bianche di mia moglie erano zuppe di sborra; e non era di certo la mia.
Restai per qualche secondo immobile, col cazzo duro come il marmo. Poi le annusai, e l'odore forte dello sperma di Claudio mi invase le narici. Rischiai di sborrarmi nei boxer, senza nemmeno toccarmi...
Tirai fuori il cazzo e, in preda ad un quasi immediato orgasmo, presi le mutandine di Angelica in bocca, facendo ciò che mai avrei pensato di fare in vita mia: assaggiare la sborra di un altro. Il sapore e l'odore dello sperma di Claudio sugli slip di mia moglie mi fece schizzare violentemente, ed ebbi allora uno degli orgasmi più intensi e belli della mia vita.
Asciugai la mia sborra da terra. Diedi una nuova occhiata alle mutandine di Ange. Le ripresi e iniziai nuovamente ad annusarle... stavolta solo annusarle. Il cazzo mi diventò di nuovo duro... e mi segai per la seconda volta in pochi minuti.
Stremato dagli orgasmi, gettai le mutandine di mia moglie nel cesto dei panni sporchi e tornai da lei, che dava da mangiare ai bimbi. Mi sorrise di nuovo, e fu lei stavolta a chiedermi: «Tutto bene?»
Risposi di sì.
Ma non andava per niente bene. I due orgasmi di seguito mi avevano svuotato della voglia di sesso, e di ogni pensiero che potesse in qualche modo eccitarmi nuovamente.
Sapevo, inoltre, che di là, in bagno, c'erano le mutandine di mia moglie zuppe dello sperma dell'amante, prova inequivocabile della loro scopata... alla faccia del marito cornuto a casa con i bimbi.
Mi venne un tuffo allo stomaco. Tornai in bagno e vomitai.
Non lo dissi mai a lei.
Subito dopo pensai che le avrei chiesto di smetterla.
Ancora qualche minuto e mi diedi dello stupido cornuto.
A letto, quella notte, mi tornò finalmente il cazzo duro. Parlammo.
Lei mi disse che quel pomeriggio avevano scopato una sola volta. Aveva chiesto a Claudio di venirle sul ventre. Subito dopo Angelica in bagno si era asciugata la sborra con le sue mutandine... ed ecco il suo regalo al Marito Cornuto.
«Ha una venuta abbondante...?», chiesi io col cazzo sempre più duro, che mi faceva male.
Lei confermò. Poi mi chiese se mi avesse eccitato la cosa.
Stavo per rispondere timidamente di sì... quando mi toccò il cazzo. Era durissimo. Lo afferrò e mi segò. Poi mi spompinò. Le venni in bocca. Vista la poca quantità di sperma che le si riversò in bocca, mi guardò e mi disse: «Allora ti è proprio piaciuto il dono?», alludendo alle mie seghe in bagno.
Claudio, dunque, non sapeva della "prova" delle Corna che lei mi aveva donato.
Mi sentivo Cornuto e non Cuckold. Le chiesi allora per quanto altro tempo avesse intenzione di continuare con lui.
Mi rispose: «Perché? Non ti eccita più?»
Capii allora che la mia Angelica stava diventando sempre più troia.
No... non avrebbe smesso di sua spontanea volontà.
Lo stronzo le piaceva troppo.
Lo stronzo la faceva godere troppo.
Lo stronzo la voleva fottere il più a lungo possibile.
Soprattutto, lo stronzo non voleva il marito cornuto tra i piedi... per niente.
Glielo dissi... e lei mi confermò la cosa. Che fare allora?
Tempo... Angelica mi chiese altro tempo.
Io amavo quella donna... da impazzire.
E le diedi tempo... tutto il tempo che voleva.
 
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